giovedì 13 dicembre 2012

Santa Lucia, la vecchia morbosa che ci vedeva lungo


E’ il 13 Dicembre e malgrado la tradizione Santa Lucia non mi ha portato una beata cippa di niente.
Ah giusto per chi non lo sapesse, visto che l’Italia per le festività è divisa in cantoni, qui a Cremona (si, Cremona, profonda Bassa Padana dal clima pufflandico, poi ci torneremo) più sentita di Babbo Natale, Gesùbbambino e il Grinch c’è la vecchia cecata, una figura dolce e rassicurante che porta i doni dici?
Col cazzo, una vecchia sciancata con le orbite vuote e l’anca da battaglia che passa casa per casa in abito bianco (grooosso errore) a mangiare biscotti a uffo e a riempire di fieno il suo asino obeso, rompendo i coglioni con quella fastidiosa campanella a orari variabili tanto per mandare a letto i bambini.
Che poi quella volta che avevo 9 anni e c’era Zombi in tv potevi suonare quanto volevi ciccia, che da lì non mi schiodavi. 
La cosa che mi dava più fastidio era la storia del carbone. Cioè, se Babbo Natale ti aveva nella lista dei cattivi eri fottuto, chiaro, limpido, regali zero, ciao e grazie. 
Santa Lucia no. Ti lasciava il carbone. “Hai fatto il cattivo? Toh, ciucciati questo!” 
Bella stronza.
Si beh poi c’era il carbone dolce juventino, ma per bianco o nero che fosse era e resta un paraculatissimo scherzone che frantumava i denti in tenera età e non ha mai fatto ridere nessuno.


“Tutti ridono. Buona questa.
Le matte risate, proprio.
Ah dettaglio che avevo perso per strada e che stamattina la mia collega ha avuto il buonsenso di riportare alla luce: la vecchia girava con un piatto con dentro gli occhi. I suoi occhi. Vecchia morbosa Santa Lucia.
Sta cosa degli occhi proprio non la ricordavo, sarà che me la sono sempre voluta immaginare come un’eterea Michelle Hunziker di primo pelo


La vecchia morbosa (o la giovane gualdrappa) però portava i regali, e chi eri tu per dirle qualcosa?
Non eri nessuno, e te ne stavi zitto zitto perché sapevi che se stavi buono e non rompevi i coglioni a nessuno per qualche tempo la mattina del 13 Dicembre ti svegliavi e sul tavolo del soggiorno c’erano ad attenderti piste Polistil, Masters e castelli di Grayskull, Nintendi Action Set, Isole di Fuoco e dolci, carrettate di dolci.
Praticamente le prime esperienze nel mondo del lavoro moderno. La vecchia ci vedeva lungo.

E oggi? A 28 anni suonati e cantati uno si accontenta dei dolci, quando arrivano e se arrivano, e se non arrivano sinceramente chissenefrega oh,  adulto e vaccinato me li scelgo, me li compro e saluti.
E per i giocattoli pazienza, è stato bello finché è durato (dice quello con 6 console collegate), tanti ricordi messi al sicuro per quando sarò un Paolo Limiti 2.0, l’importante è vivere il presente e rendersi conto che
certe cose non fanno più per te.


(Forse)



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