sabato 22 dicembre 2012

Recensione: Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato che uno un po' se loaspetta, tra piedi pelosi e conigli da slitta



Talvolta è tutta questione di aspettative.
Ricordo ancora così lucidamente e dolorosamente l’attesa per l’uscita di film super pompati che attendevamo puntualmente io e gli altri debosciati amici miei: andando a ritroso nel tempo il ricordo di Spider-Man 3 col Venom con la voce da sega / la Gwen Stacy full-oca con le gambe a tronco di pino / MJ che non era MJ e il momento whattsamericanblackboy, di quell’incidente gastrico e deturpa-infanzie di DragonBall Evolution (KamehameACCENDICANDELE!), o di quella puttanata immorale di X-Men Conflitto Finale di cui non si può salvare niente neanche sotto tortura
Insomma, brutte esperienze che ti segnano.

lunedì 17 dicembre 2012

Star Trek Into Darkness: ritrovatemi il cuore col tricorder...


Ecco, ti pareva.
Uno non fa a tempo a preparare un post che subito taaaaac succede qualcosa.
Uno non fa a tempo a finire di scrivere la recensione de Lo Hobbit che la Paramount gli fa lo scherzone e, nonostante uno se lo aspettasse da un momento all'altro, proprio in quel momento tra il dire e il fare e lettera e testamento quella se ne esce con il maledetto, attesissimo, meraviglioso e finalmente-era-ora-lo-stavo-aspettando-da-tipo-tre-anni trailer di STAR TREK INTO DARKNESS.
Dopo che quello spettacolo del primo capitolo mi aveva fatto sbavare come un mastino napoletano, ridando linfa a una saga che ormai credevo morta e sepolta sia in tv che al cinema, (Nemesis? Andate a morire tutti, bastardi...) per fortuna c'avevano pensato J.J. Abrams e il suo team creativo a buttare sul piatto la mano vincente.

"Batti un tre, pischello!"
La cara vecchia mano pinguina di Spock, che passava il testimone ad una generazione tutta reboottata dell'equipaggio originale, ossia una con Sylar in versione Spock senza cartapecora, Chris Pine che si reinventava un Capitano Kirk ancora più cazzone dell'originale, Zoe Saldana che faceva innamorare pure i leghisti convinti e tesserati, Hulk/Ettore/Eric Bana in versione villain pazzomaniaco, e poi c'era Thor che...

...ebbasta...
...scusate, sulle ali dei Dragonflights e dell'entusiasmo.
Comunque, il film l'avrete visto tutti, su, e se così non fosse vergognatevi e recuperatelo, anche perché era da parecchio che nello ("spento" si può dire?) mondo della fantascienza non si vedeva qualcosa di così lontanamente divertente e acchiappante.
Come dite?

Eggià...
D'accordo, ma quella è storia chiusa, purtroppo. Lacrime e sangue, vi prego non parliamone.
Questa di storia, invece, è più che aperta e il restyling di Abrams ha fatto più che bene alla saga, che appunto ora si trova al secondo capitolo e di carne al fuoco ne ha messa tanta, compresa la disputa Khan-non-è-Khan che sta rodendo il fegato dei puristi da qualche mese a questa parte.
I presupposti per un capitolo spettacolo 2.0 ci sono tutti, e se non mi credete, beccatevi 'sto trailer spaccamascella:


        

Solo eh?
Eh, solo... solo che bisogna aspettare maggio, e diventa lunga l'attesa, soprattutto se sai cosa
ti aspetta alla fine...
Pazienza, abbiamo atteso Avengers per due anni, attenderemo anche questo, quindi:

"Spazio, ultima frontiera" e via così discorrendo...

si che poi, ultima tanto per dire...
                         

venerdì 14 dicembre 2012

Pacific Rim, nostalgia meccanica di Mazinghi e Godzilli fatti come si deve


Aver fatto l'infanzia negli anni '80 credo sia la cosa migliore che potesse capitarmi.
Primo perché era l'infanzia, non l'adolescenza, quindi quando mi parlano di scaldamuscoli e shorts inguinali ho tutto il diritto di alzare le mani con l'espressione più gnorri possibile, ma soprattutto perché...si dai i cartoni.
I cartoni animati che t'inchiodavano allo schermo per pomeriggi interi (e anche per tante mattine, quando simulavi credibilissime febbri da ricovero) sono quei ricordi che ci portiamo dentro tutt'ora.

"E intanto stavamo imparando tante e tante poesie che hai dimenticato,
ma le canzoni dei cartoni...è quello che hai salvato"
Esatto Aleotti, esatto.
Comunque, tornavo a casa da scuola e lo zaino volava da qualche parte, il giubbino...dipendeva da quanta fretta avevo e da che cartone c'era in quel momento, e via di robottoni.
Si perché chiariamoci, guardavo un po' di tutto, e per dio non si poteva fare a meno di acchiappafantasmi, tartarughe con la sviluppina, giocatori di calcio minorenni che riempivano gli stadi, sceriffi delle stelle, quell'indeciso sessualmente di Ranma (che è venuto un po' dopo) e compagni di merende, loro e mie, ma ci sono cose che un bimbo della mia generazione non poteva non guardare: i robottoni.
Eh si, perché c'era lui
Il primo grande amore, sgraziato, ma gli perdoni tutto
ovviamente lui

Da notare la posa tattica ereditaria: stesso padre
altrettanto ovviamente anche lui

Che nei giorni di pioggia gli girava male
senza contare il ras del quartiere

Per la precisione ad Odaiba, Tokyo. LUI ESISTE DAVVERO
quello con evidenti problemi prensili

ma che nonostante tutto era irrimediabilmente figherrimo
il simpa della compa, per scelta sua

"Al gran filone d'oro, yuhuuuuuuu!"
e i rissosi, quelli su cui Michael Bay ha fatto tre film uguali, l'ultimo con meno Megan Fox del dovuto

 sempre a menarsi, c'hanno insegnato l'intolleranza e l'amore per le auto
e... si pure lui, ma di questo me ne vergogno un po'

L'immagine più figa in circolazione, perché pure lui si vergogna, povera bestia multipla
E insomma un'infanzia piena di esplosioni a fungo, agganciamenti sospetti e i soliti mostri meccanici/spaziali/ma soprattutto coglioni che attaccavano SEMPRE uno alla volta.
Problema che a tutt'oggi Assassin's Creed non ha ancora risolto, ma non divaghiamo.
Negli anni il mito dei robottoni è andato un po' a morire, diciamo, finchè negli anni 2000 non è uscita quella meravigiosità qui

Ero una gran serie e mi stanno uccidendo con tutti 'sti Death, Rebirth, End,  qualcosapuntoqualcosa
sulla quale magari mi soffermerò un'altra volta, una serie innovativa dalla quale, negli anni, la Weta Workshop di Peter Jackson pare volesse trarre un film, progetto finito in fuffa più e più volte.

Fino a oggi:

                      

Orgasmo nerd. Orgasmi multipli nerd.

Perché se il film di Evangelion non verrà mai fatto (e il sospetto è forte dopo 10 anni di prese per il culo), nessuno vieta di frullarli insieme a Mazinga e compagnia per realizzare uno dei film più attesi di sempre tipo dall'oggi al domani, così, da un momento all'altro in top 3.
Il fatto di averci piazzato dentro mostri Godzilliani fatti finalmente come si deve, credo che aiuti.

Mi sa che Michael Bay stavolta il colpo lo sente.
















giovedì 13 dicembre 2012

Santa Lucia, la vecchia morbosa che ci vedeva lungo


E’ il 13 Dicembre e malgrado la tradizione Santa Lucia non mi ha portato una beata cippa di niente.
Ah giusto per chi non lo sapesse, visto che l’Italia per le festività è divisa in cantoni, qui a Cremona (si, Cremona, profonda Bassa Padana dal clima pufflandico, poi ci torneremo) più sentita di Babbo Natale, Gesùbbambino e il Grinch c’è la vecchia cecata, una figura dolce e rassicurante che porta i doni dici?
Col cazzo, una vecchia sciancata con le orbite vuote e l’anca da battaglia che passa casa per casa in abito bianco (grooosso errore) a mangiare biscotti a uffo e a riempire di fieno il suo asino obeso, rompendo i coglioni con quella fastidiosa campanella a orari variabili tanto per mandare a letto i bambini.
Che poi quella volta che avevo 9 anni e c’era Zombi in tv potevi suonare quanto volevi ciccia, che da lì non mi schiodavi. 
La cosa che mi dava più fastidio era la storia del carbone. Cioè, se Babbo Natale ti aveva nella lista dei cattivi eri fottuto, chiaro, limpido, regali zero, ciao e grazie. 
Santa Lucia no. Ti lasciava il carbone. “Hai fatto il cattivo? Toh, ciucciati questo!” 
Bella stronza.
Si beh poi c’era il carbone dolce juventino, ma per bianco o nero che fosse era e resta un paraculatissimo scherzone che frantumava i denti in tenera età e non ha mai fatto ridere nessuno.


“Tutti ridono. Buona questa.
Le matte risate, proprio.
Ah dettaglio che avevo perso per strada e che stamattina la mia collega ha avuto il buonsenso di riportare alla luce: la vecchia girava con un piatto con dentro gli occhi. I suoi occhi. Vecchia morbosa Santa Lucia.
Sta cosa degli occhi proprio non la ricordavo, sarà che me la sono sempre voluta immaginare come un’eterea Michelle Hunziker di primo pelo


La vecchia morbosa (o la giovane gualdrappa) però portava i regali, e chi eri tu per dirle qualcosa?
Non eri nessuno, e te ne stavi zitto zitto perché sapevi che se stavi buono e non rompevi i coglioni a nessuno per qualche tempo la mattina del 13 Dicembre ti svegliavi e sul tavolo del soggiorno c’erano ad attenderti piste Polistil, Masters e castelli di Grayskull, Nintendi Action Set, Isole di Fuoco e dolci, carrettate di dolci.
Praticamente le prime esperienze nel mondo del lavoro moderno. La vecchia ci vedeva lungo.

E oggi? A 28 anni suonati e cantati uno si accontenta dei dolci, quando arrivano e se arrivano, e se non arrivano sinceramente chissenefrega oh,  adulto e vaccinato me li scelgo, me li compro e saluti.
E per i giocattoli pazienza, è stato bello finché è durato (dice quello con 6 console collegate), tanti ricordi messi al sicuro per quando sarò un Paolo Limiti 2.0, l’importante è vivere il presente e rendersi conto che
certe cose non fanno più per te.


(Forse)



mercoledì 12 dicembre 2012

Man of Steel, sempre più giovane, sempre più inox





Ecco, cominciamo già con l'onestà più totale e dolorosamente sincera possibile.
Superman mi sta sulle palle.
Da tipo sempre.
L'invulnerabilità del personaggio, eccezion fatta per qualche pietruzza verde che, stranamente, sul pianeta Terra se ne trova A CARRIOLATE anche solo andando in campora il venerdì sera, ha sempre fatto nascere in me un certo qual senso di fastidio.
Sarà che crescendo con supereroi con superproblemi mi sono sempre abituato alle piccole sfighe di ogni giorno: poteva capitare che alla base dei Vendicatori i QuinJet fossero tutti fuori e alla chiamata magari Occhio di Falco, che l'avevano mollato a casa a fare la muffa insieme a Jarvis, faceva finta di non sentire il telefono, che arrivare a piedi o in tram faceva pure un po' pezzente.
A Batman gli si sarà scaricato almeno una volta il telecomando della Batmobile, e lì so'ccazzi soprattutto se hai la gatta sul tetto che scotta.

La gatta ovviamente, non il tetto. Si, anche col casco da regina del bondage.

Insomma tra l'invincibilità, la faccia da primo della classe che non ti fa copiare neanche a morire, e quel malsano accumulo egoistico di poteri brevettati non mi è mai andato giù il personaggio, neanche quando lo faceva lui


Che per carità, dispiace e tutto quanto, ma non se ne può più di sentir parlare di "Christopher Reeve è il miglior Superman di sempre" "Christopher Reeve non è morto, è solo tornato su Krypton" "Christopher Reeve sta a Superman come Sean Connery sta a 007", con inclusa toccata di sicurezza del buon vecchio Sean, che sai un po' se la prende e non gli puoi dire niente, a Sean.
In ogni caso, ieri è uscito il full trailer di MAN OF STEEL, con tutto il suo bastimento carico carico di motivi per i quali, nonostante l'odio per il personaggio, la voglia di vederlo s'impenna.


                      

Sarà perché c'è alla regia quello stesso Zack Snyder che ha sfornato perle come Watchmen, 300 e L'Alba dei Morti Viventi (ma non Sucker Punch, cristoiddiouccidimiadesso non Sucker Punch), sarà che dietro c'è lo zampone produttivo di Nolan (cosa che peraltro il trailer non nasconde, e grazie al razzo), sarà che dentro c'è un padre Gladiatore e uno che, nel bene e nel male, Balla coi Lupi in una Valleverde, e insomma si può anche passare sopra a tante altre cose, come al costume OSCENO incollato addosso al nuovo tizio in carica, questo Henry Cavill dalla finora abbastanza triste vita cinematografica, anche se tanto peggio di The Amazing Spiderman non può essere di certo. Costume e tutto il resto, s'intende.
E insomma il trailer picchia e convince, magari se i Maya ci fanno la grazia riusciremo pure a vederlo questo MAN OF STEEL, anche se il vero pericolo in agguato è molto più grande:

Il fottuto Effetto Smallville





Beta Test, Work in Progress, cominci a scassare già dall'inizio...



E poi arriva il giorno che non ce la fai più, e lo devi fare.

Dodic’anni che scrivi (e sarai sempre grato a chi te ne ha dato la possibilità, sia chiaro, anche per la pazienza  avuta nell’aspettare sempre i tuoi porci comodi, e va detto) con tempi di consegna comunque larghi, ma comunque sempre tempi di consegna, che comunque ti ci senti stretto, e comunque con l’ansia del dover fare tutto per tempo, comunque dovendo fare i conti dalla tua capacità organizzativa tipica delle scimmie urlatrici, comunque basta. Comunque.


Ecco appunto.
E quindi arriva il momento in cui vuoi scrivere di quello stracazzo che ti pare, con il linguaggio che ti pare e piace (tipo l’urdu, ma con meno sputazzi), degli argomenti che vuoi trattare senza l’ansia di sentirsi dire che “no, questa cosa magari è meglio che non la scrivi, perché par brutto offendere politici corrotti/religiosi inanellati/musicisti tossicomani che son morti e fanno figo”, ma soprattutamenDe coi tuoi tempi, quando vuoi, come vuoi, perché vuoi.
Perché vuoi? Perché condividere certe cose con altra gente fa molto bar, e alla fine è così che ti piace, e perché a volte ci sono sassi che ti devi togliere, e vaffanculo è davvero il caso di toglierteli, che poi sennò stanno lì, fermentano, e non c’è Magnesia che tenga, son brutte cose.

“Mentina?”
E quindi se lo devi fare lo devi fare, e finisce che apri un blog.
La meni da una vita ‘sta cosa del blog, hai rotto le palle ad amici e conoscenti, che poi a loro che’je frega, loro campano lo stesso, è una cosa che fai per te, perché sei un logorroico terrificante con mille hobby e ti pare uno spreco lasciarli morire così, perché vuoi condividere tutta quella “robaccia-nerd-finto-giovane” che fondamentalmente ti tiene in piedi, cosa che non ti riesce granché bene finchè sei l’unico interlocutore e parli da una pagina scritta.
E quindi apri un blog. E come lo riempi questo blog?
Hai sempre fatto recensioni (sempre per quella storia di doverlo dire a qualcuno perché i cazzi tuoi non te li fai mai eccetera) da quando eri gggiovane e di cinema capivi poco e niente, e quindi andrai avanti così, tiri dritto e fanculo al vigile, che tanto la cartolina te la mandano per posta.
Ovviamente siamo ancora indietro, è tutto ancora un work in progress, e anche se sai già che ci butterai dentro Cinema, Videogame, Fumetti e quant’altro

“I mattoni grazie ai quali è costruita la vita”
non sai quando comincerai, non sai quando ti arriveranno i banner “fatti come si deve” né come e se si evolverà questa cosa, ma ti sembra brutto rimandare ancora, anche perché il “Teorema della Palestra” lo conosci, è lì che ti aspetta al varco ,e quindi è inutile continuare a dire “comincio” se non lo fai mai.
E quindi cominci, con annessi, connessi e mancanze.

“Scusa per la rozzezza di questo modellino ma non ho avuto tempo di farlo in scala e di dipingerlo”

Forse è per questo che nasce un blog, perché uno non è patologicamente in grado di farsi i fatti suoi e deve far uscire il demone da sotto la pelle, il folletto dalla pentola, il drago dalle sfere, oh mettetela come volete voi, l’importante è che ci sia capiti.
Alla fine uno scrive, se qualcuno leggerà tanto meglio, e se nessuno lo farà avrai comunque risparmiato i soldi di anni di terapia, mica pizzette…e quello che salterà fuori salterà fuori.


 Qualsiasi cosa sia.