giovedì 27 ottobre 2016

DOCTOR STRANGE - LA RECENSIONE SENZA SPOILER


I cancelli del piano astrale si sono finalmente aperti, l’embargo è finito, e l’ultimo film Marvel dell’anno si è trasfigurato nei cinema di tutto il mondo: l’arrivo di DOCTOR STRANGE spalanca le porte alla magia
all’interno dell’MCU, e non è qualcosa da sottovalutare.
Com’è andata quindi la prima dello Strano Dottore?

Molto bene, direi.
DOCTOR STRANGE è un classico film di origini, l’introduzione di un personaggio importantissimo del Marvel Universe cartaceo classico nell’ormai ben nutrito pantheon cinematografico, come ci tiene tantissimo a ricordare la nuova sboronissima intro/sigla dei Marvel Studios.
Il dottore cartaceo e quello cinematografico, interpretato da un ottimo Cumberbatch, condividono appieno solo la prima personificazione del Doc: abbiamo infatti a che fare fondamentalmente con uno stronzo, un chirurgo arrogante che si sente Dio perché, beh, è il migliore sulla piazza, solo che poi a tirarsela troppo finisce che il karma presenta il conto.
Segue infatti grosso incidente d’auto, un bello spottone su come non si debba usare il telefono alla guida (no, cagacazzi, NON stava giocando a Pokémon Go), e mani rovinate a vita, ciao carriera, ciao Dottore.


Dopo aver speso tutto in cure mediche inutili, l’unica possibilità pare risiedere in un mistico guru nascosto da qualche parte in Nepal, così Strange intraprende un viaggio che andrà al di là di ogni immaginazione e che cambierà la sua vita per sempre: quel guru è infatti l’Antico, celtico mistico impegnato a difendere il mondo dalla Dimensione Oscura di Dormammu in veste di Stregone Supremo.
Sin da subito, per la prima volta all’interno di questo Marvel Cinematic Universe, con DOCTOR STRANGE si respira aria nuova: certo il personaggio ricorda molto il Tony Stark pre-ironmanizzamento, e il viaggio alla ricerca di una cura/miglioramento di sé sembra preso di peso dal Batman nolaniano, ma le origini sono quelle non ci si scappa, e il bello arriva proprio da lì in poi.
La crescita spirituale e mistica del personaggio è gestita molto bene, con il wow-factor che punta sempre al rialzo sia per intensità che realizzazione (avete presente l’addestramento di Neo in Matrix? Ecco, meglio), e più il film prosegue più si rafforza l’idea di una storia costruita finalmente come si deve, un film dal ritmo invidiabile senza momenti di stanca dall’inizio alla fine che costruisce perfettamente le basi, le stravolge e le porta a compimento in poco meno di due ore di durata. Punto.



Non siamo certo davanti allo stato dell’arte, sia chiaro, è semplicemente il modo in cui tutte le storie dovrebbero essere realizzate, con una struttura di base solida e forte, ben consci che il resto è corollario.
Ma si sa, a Hollywood Christopher Vogler e il suo Viaggio dell’Eroe se lo cagano poco o niente, a giudicare da quello che arriva al cinema ultimamente.
DOCTOR STRANGE è si ambientato nel MCU (e temporalmente contestualizzato: l’incidente di Strange ha luogo durante i fatti di Iron Man 2, vediamo se siete bravi a scovare la dritta ;D), si accenna anche agli Avengers in un paio di occasioni e si allude alla loro importanza per il destino della Terra ma il tutto avviene al di fuori dai loro radar, in quanto i casini ultraterreni riguardanti il multiverso non sono (almeno per ora) di loro competenza.
L’arcano mondo della magia irrompe nell’universo Marvel Cinematografico espandendolo e aprendo a personaggi e scenari inediti, proprio come fece Guardiani della Galassia per la sfera “spaziale” un paio di anni fa, e i pregi di DOCTOR STRANGE risiedono anche nell’approccio col quale vengono di nuovo ribaltate le regole di un gioco che ormai tutti davamo per assodate.



Benedict Cumberbatch, già di suo molto somigliante, dà vita a un personaggio diverso da quello cartaceo: meno borioso e donnaiolo, addirittura leggero e ironico in diversi frangenti, ma sempre intenso e dalla grande potenza scenica. Il fatto che abbiano fortunatamente modificato il costume dei fumetti (quel pigiama orribile, santo cielo) ha sicuramente contribuito.
Il resto del cast risulta molto ispirato e non si limita certo a fare da contorno: Tilda Swinton (Broken Flowers, Grand Budapest Hotel, quelle robacce di Narnia), contestata inizialmente dai fumettari frangimaroni, è un Antico coi fiocchi, deciso e benevolo; Chiwetel Ejiofor (12 Anni Schiavo, l’assassino bastardo di Serenity) un giovane Mordo molto diverso dalla sua controparte cartacea e una vera sorpresa; Rachel McAdams (Sherlock Holmes, Il Caso Spotlight ) si riconferma attrice molto versatile e completa; l’unico sottoutilizzato a parer mio è il Kaecilius di Mads Mikkelsen, un personaggio che riunisce diverse caratteristiche di alcuni nemici storici del Dottore ma risulta quasi una macchietta, un ruolo quasi minore data la bravura del suo interprete (Casino Royale, Il Sospetto, la serie TV Hannibal), anche se riesce comunque a donare al suo villain quella scintilla di follia utile alla causa.



Con alla base una storia così solida è ovviamente un piacere vedere effetti speciali così funzionali e dalla splendida realizzazione: le fasi “alla Inception” e le dimensioni del multiverso sono una gioia per gli occhi, gli effetti dei duelli di stregoneria rendono bene nonostante quelle “lame magiche” siano una mezza poverata, gli stunt e le coreografie di combattimento sono realizzati in maniera funzionale e soprattutto la battaglia a Hong Kong in rewind spinto è una vera meraviglia.
Con DOCTOR STRANGE si è voluto introdurre un personaggio classico riplasmandone il carattere per farne un protagonista iconico che riesca ad essere epico nonostante la butti più volte sul ridere nei momenti meno opportuni, addolcendone di molto i caratteri e preparandolo ad un ruolo centrale dell’MCU (si, sarà il nuovo Tony Stark).
E’ il miglior Marvel Movie in circolazione? No, non lo è, non lo inserirei nel mio terzetto da podio per dire, ma è uno di quei film (come Guardiani della Galassia o Ant-Man) con i quali si esce dalla sala col sorriso sulle labbra, gasato il giusto, divertito il giusto, carico e ansioso di rivederlo al più presto all’interno dell’MCU.
DOCTOR STRANGE è un buon film, un nuovo tassello cardine del grande universo Marvel perfettamente fruibile e godibile da chiunque (anche da chi di supereroi non sa niente/non vuole sapere/non dà confidenza) che funziona alla grande. Di questi tempi hai detto niente.


IN BREVE: Film solido, ben ritmato, divertente e appagante. Ottimi Effetti speciali funzionali al racconto, buona colonna sonora, interpreti azzeccati. I Marvel Studios ne hanno infilata un’altra.
VOTO, SE PROPRIO DOBBIAMO FARE NUMERO: 8

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