martedì 21 marzo 2017

LOGAN - LA RECENSIONE SENZA SPOILER


…eeeee niente, primo lungo stop dopo un febbraio più prolifico di un coniglio, me ne scuso, purtroppo quando il lavoro e i mille impegni fanno la voce grossa si deve tornare coi piedi per terra e rendersi conto che non sono le rece a pagare bollette e spese, e quindi precedenza alla triste vita lavorativa. Oh, succede.
Comunque, dopo due settimane riesco finalmente a parlare di questo maledetto LOGAN – THE WOLVERINE, per il momento ultimo film della parrocchia mutante Fox/Marvel e apparentemente in via definitiva ultimo film sul nano artigliato canadese
  (che, ricordiamolo, non è né nano né tantomeno canadese) col volto del belloccio picchiatore Hugh Jackman.


Diciamolo subito, senza troppi giri di parole: LOGAN è un gran bel film, ed è sia il film di Wolverine che meritavamo, sia quello di cui avevamo bisogno adesso.
Lo meritavamo perché da fan seguiamo i suoi artigli placcati in adamantio da diciassette anni (
X-Men, 2000) e tra un’iterazione e l’altra l’abbiamo visto sempre protagonista, anche quando non sarebbe dovuto esserlo, anche quando doveva fare squadra e tutto quel Wolverinecentrismo congenito rubava troppo spazio al resto, un po’ per “colpa” degli sceneggiatori, un po’ proprio a causa dell’indiscutibile carisma di personaggio e interprete che sulla scena si mangiavano sempre tutto e tutti.
Questo LOGAN di James Mangold s'inserisce in qualche modo nell'incasinatissima continuity mutante, distaccandosene però in maniera marcata per dare un ultimo, bellissimo e doveroso saluto a colui che da completo debuttante su Wolverine c’ha costruito una carriera, realizzando un’opera matura e disincantata, anni luce dalla plasticosità di un
X-Men Apocalypse o dalla pezzenteria di un Wolverine – L’immortale (colpa di Mangold, ricordiamolo).



Che succede nel 2029? Succede che i mutanti sono sull’orlo dell’estinzione, che gli X-Men non esistono più, che il fattore rigenerante di Logan ha rallentato in maniera impietosa e il nostro (anti)eroe preferito si è ritirato a vita privata: fa l’autista di limousine per campare, vive in pieno deserto in un complesso fatiscente in compagnia di Calibano e insieme si occupano di Xavier, novantenne e ciclicamente preda di gravi crisi psichiche.
E’ un mondo morto e desolante quello che fa da sfondo alle vicende di LOGAN, un clima di perenne incertezza e declino in cui è facile arrendersi e cedere allo sconforto regna su ogni cosa, e l’unica scintilla in grado di riaccendere le speranze per un futuro risiede nella piccola Laura, prima mutante nata negli ultimi venticinque anni, giovane selvaggia bisognosa di protezione (ma fino a un certo punto) e di una guida per raggiungere la fantomatica Eden.
 

Cinematograficamente debitore da I Figli degli Uomini e The Road, contaminato (fumettisticamente parlando) tanto da Old Man Logan quanto da Messiah Complex, il film di James Mangold è ciò che di più lontano possa esserci dal concetto di cinecomic moderno: violento, disperato, brutale, LOGAN è un road movie che si fa western postapocalittico in un mondo che per assurdo continua a girare, ma nel quale i mutanti sono una parentesi ormai fuori dal tempo.
Nel viaggio di Logan, Laura e del vecchio Xavier è racchiusa tutta l’umanità di un difficile rapporto padre-figlio tra due personaggi che sono cresciuti insieme in quasi vent’anni di cinema, c’è la fragilità di due uomini vecchi e stanchi che combattono contro il tempo e vengono a patti con un passato devastante scandito da battaglie, da compromessi, dal dolore della perdita.
Ma vi è anche quella scintilla che Laura fa scoccare e cambia le carte in tavola, c’è l’innato amore di un padre per un figlio che percorre tre generazioni, e c’è la speranza, il desiderio di fare la differenza, di andare oltre in nome di un futuro migliore per chi potrà viverlo.



Hugh Jackman ci regala il suo Wolverine più disilluso e disperato, ma paradossalmente anche il più concreto e umano si sia mai visto: le cicatrici che non si rimarginano più, la stanchezza della vita che traspare nel suo sguardo ferito, la violenza ferina tanto a lungo repressa (sullo schermo) che esplode in maniera così brutale, i rimpianti che pesano sull’anima del mutante canadese sono palpabili, e l’interpretazione drammatica di Jackman raggiunge qui il suo malinconico apice.
Accanto a lui, Patrick Stewart dà una prova mastodontica col suo Xavier, drammatica figura spezzata nel corpo e nella mente, concludendo così il suo ciclo mutante in modo grandioso, e la giovane Dafne Keen è una bella rivelazione, anche se difficilmente la rivedremo nei panni di X-23.
Tutto perfetto quindi? Non proprio, ad essere onesti. L’anima da road movie paga lo scotto di due villain poco convincenti, la soluzione narrativa per far affrontare a Logan gli orrori del suo passato (nella fattispecie la personificazione del suo senso di colpa) è decisamente banale, e non ultimo quel finale, per quanto toccante, è decisamente straniante: invece di affondare gli artigli fino in fondo Mangold preferisce giocarsela facile, chiudendo questo ciclo in maniera quasi sbrigativa con una risoluzione fin troppo prevedibile.



Nonostante tutto, però, il film regge proprio grazie alla sua anima da film on the road e rimane il migliore mai realizzato sul mutante artigliato, se non addirittura il punto più alto raggiunto da tutta la baracca mutante.
Esaltante, dolceamaro, commovente, LOGAN è un bellissimo pugno nello stomaco, una pellicola violenta e malinconica che si ritaglia un posto tutto suo nel cuore degli appassionati grazie a un’ottima messa in scena, a una storia ben scritta e ad un cast eccezionalmente ispirato, Jackman e Stewart su tutti.
E nell'attesa (e nella flebile speranza) che il multiverso Fox/Marvel/Sony ci farà un giorno reincontrare, grazie di tutto Hugh, è stato un piacere.
VOTO, SE PROPRIO DOBBIAMO FARE NUMERO: 8 ½


4 commenti:

  1. Ma io infatti questo voglio capire: si inserisce nella continuity dei film X-meneschi, che comunque non seguo, ma in che modo?
    Come procederanno gli stessi? Ritornano al passato (ossia nostro presente)?
    E con Wolverine come si fa?

    Moz-

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    1. Allora, questione continuity: puoi anche aver lisciato gli ultimi che non importa, questo è più legato alla prima trilogia per una questione d'interpreti, ma è spostato talmente in avanti nel tempo che i legami col passato finiscono lì.
      E' perfettamente fruibile come pellicola a sé stante, ed in definitiva un bel film sia per gli appassionati (perché si, qualche chicca qua e là per i fan c'è, ma siamo al minimo sindacale) sia per quelli che non seguono la serie e, in definitiva, anche per chi di solito i cinecomics li schifa a priori.
      Tra Road Movie e Western, LOGAN è proprio una bestia (rara) a parte, di supereroistico c'è davvero poco e niente, sembra di vedere un Clint Eastwood con gli artigli d'adamantio, ed è questo il suo bello ;)

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    2. Sì, ma tutto questo lo so già (l'ho recensito anche io^^)
      Intendevo proprio sul lato tecnico: essendo l'ultimo con Jackman, come faranno nel caso volessero continuare con la saga degli X-Men in versione "regolare" quindi ambientata nel presente?

      Moz-

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    3. Semplice: non lo fanno. "Quegli" X-Men sono vecchiotti ormai, senza contare i cachet stellari di alcuni di loro, inoltre c'è già una nuova squadra (quella dei giovincelli del passato) che comunque ha la strada spianata in quanto a scelte narrative, grazie al colpo di spugna di continuity arrivato con Giorni di un Futuro Passato.
      La saga "regolare" (per essere precisi quella con Jackman-Stewart-McKellen) si è conclusa malamente con quella cagata di Conflitto Finale, e il fatto che i protagonisti siano stati ripescati per Giorni di un Futuro Passato è stato solo per dare una conclusione decente a quel ciclo da parte di chi (Singer) li ha resi grandi e, meno esplicito ma comunque fin troppo evidente, attuare il passaggio di consegne tra primo e secondo cast, perché L'Inizio è un gran film ma nei piani della Fox non è andato come speravano.
      E poi, volendo mettere in scena il bellissimo arco narrativo di Claremont e Byrne, hai già praticamente una squadra di "vecchiotti" da utilizzare nel futuro prima che diventino TROPPO vecchi per poterlo fare, vuoi mica farti scappare l'opportunità? ;)

      Insomma, allo stato attuale ci teniamo i giovani minchietti, e a giudicare da Apocalypse non credo c'abbiamo guadagnato granchè nel cambio...

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