mercoledì 25 giugno 2014

PRANDELLI PAN E L'ITALIA CHE NON C'E' (PIU')


Io questo post non lo volevo neanche scrivere.
Non lo volevo scrivere più che altro perchè non volevo cominciare a portare il mondo del calcio nel blog (il calcio quello vero, quello reale, senza tornadi di fuoco e catapulte infernali, quello pieno di merda e scandali facili per intenderci…quello che fa schifo dai), alla fine perché non lo volevo sporcare, credo.
Volevo mantenerlo pulito, come il calcio che amo io: quello fatto di sofferenza e di grandi vittorie, si sforzi e fatica, d’imprevisti e grandi rimonte, di agonismo e sportività, di campioni onorati e onorevoli, ma soprattutto del bel gioco e di affetto verso una maglia.
Quello che non esiste più, insomma.

Perché questo sfogo, quindi? Perché scrivere di qualcosa ex novo quando hai già lì un post pronto da una settimana?
Perché, come quando fai una litigata da carabinieri sotto casa e sceneggiate napoletane, lo sfogo viene meglio surfando sull’onda della tragedia emozionale, cogliendo l’attimo.
Peccato che da questo punto di vista l’attimo dura da molto di più di un attimo, un attimo ancora più ungo di quando la cena era pronta e “un attimo” stava per “devo salvare mamma”.
Ecco, un attimo eterno, che la cena si fredda.
E noi come Italia Nazionale Italiana no no, Italia siamo praticamente a digiuno da una vita.
Ora, ieri sera si è sentito tutto e di tutto e su chiunque, e Prandelli che ha sbagliato i cambi, e l’arbitro che era il fratello travestito di QUEL Moreno, e che la squadra non girava comunque, e… e il bello è che non c’è una scusa più valida dell’altra, perché avete ragione tutti, e di questa partita, anzi no di questa Italia, io non mi sento di salvare NIENTE.
E va bene, siamo tutti allenatori quando una squadra non gira, va bene ma questo è il mio blog, e questo è quello che penso io, è il mio sfogo uterino, sono a casa mia e sarò pure libero di dire quello che cazzo penso!


E cosa penso…
Penso che non ha funzionato niente, dall’inizio, da quelle schifo di amichevoli giocate ad minchiam perché tanto chissenefrega, non contano niente no? Sperimentiamo ‘sto modulo de “la qualunque” via!
Penso che rinnovare il contratto ad un allenatore della Nazionale PRIMA di una competizione internazionale (e con due risultati amichevolmente patetici alle spalle) sia quantomeno prematuro se non fino, si perdoni il termine, una puttanata che fa il giro tre volte!
Penso che se ti metti in testa di arrivare da qualche parte, in un mondiale, non puoi permetterti di affrontarlo con gente come Chiellini, che è inguardabile ad ogni livello e ad ogni passaggio è un errore, ad ogni movimento è un fallo, ad ogni difesa è un cratere in area!
Penso che non puoi affrontarlo portando Bonucci giustificandoti raccontando a caso che con Barzagli e Chiellini si trova a memoria, senza poi (aggravante) farli mai giocare insieme e continui a cambiarli di ruolo in moduli pane-amore-fantasia-fate il cazzo che vi pare!
Penso che nel 2014 non si può, non si può continuare a puntare tutto su Balotelli, il più sopravvalutato fancazzista e menefreghista mai visto calcare i campi da gioco: basta, ficcatevelo in testa, non ne ha voglia, sembra un brasiliano over 30, basta dire che è un bravo ragazzo, basta dire che deve crescere, quello ha solo la figa nella testa, non crescerà mai, è un altro Cassano e quello è nato stronzo e morirà testa di cazzo!
Penso che gente come Thiago Motta, Paletta e Aquilani non ce la voglio vedere in Nazionale, e allo stesso tempo che Giuseppe Rossi in Brasile ce l’avrei portato perfino in carrozzella!
Penso che Pirlo là in mezzo, e Verratti, e Darmian quando non è marcato siano le uniche cose positive viste in un mondiale di una scarsità aberrante!
Penso che poi la sfiga ci veda azzurro da dio, tutto quello che volete, che quelle mille traverse e pali avrebbero cambiato la storia di questo schifo di torneo, che se avessimo trovato un arbitro non palesemente venduto figlio di troia Moreno 2 magari in 11 avremmo fatto muretto e difeso questo schifo di pareggio (con l’Uruguay…), che se De Rossi non si fosse sfasciato magari un po’ meno colabrodo saremmo anche potuti essere.
Ma penso anche che recriminare come imbecilli dopo aver perso con il Costa Rica, dove fino a ieri sapevano solo esportare banane e dove il calcio l’hanno scoperto tipo ieri l’altro leggendo su internet dei mondiali, e contro l’Uruguay, dove oltre a Cavani e a bestie da abbattere come Suarez c’è il nulla al cubo, sia da vergogna generazionale che prende fino i parenti acquisiti.
Penso che se ti presenti ad un mondiale di calcio senza che la tua nazionale sappia giocare a calcio, che se non riesci a fare due-passaggi-due senza sbagliarli, che se dopo una settimana dalla prima partita accampi scuse di stanchezza, che se ti attacchi al caldo, agli arbitri, ai rotti, alla sfortuna, a tutto quello che implichi non dover ammettere al mondo che non hai saputo dare un’identità alla tua squadra, una squadra che non esiste, senatori e un paio di giovani a parte piena solo di gran puttane miliardarie senza un reale attaccamento alla maglia, senza un gioco, senza intesa, senza stimoli vuol dire che tutti i tuoi bei progetti di allenatore sono tanto campati in aria quanto i tuoi sorrisi tirati e il tuo buonismo da manuale che non ha portato altro che figure di merda.
Vuol dire che hai fallito su tutta la linea. 

E vedi di non sbattere la porta quando esci
E cosa resta? Resta l’amarezza di un mondiale strano dove le grandi arrancano e le piccole ci giocano dentro, restano ricordi amari di tre incontri mediocri che dimenticheremo ancor più per bisogno che per voglia, restiamo noi che ci eravamo voluti illudere ancora una volta, guidati da una passione per un gioco ormai irriconoscibile rispetto a quello che di sogni, da piccoli bimbi sognanti, ce ne ha regalati tanti.
Resta un settore giovanile ai minimi termini che fa pena e schifo in quanto a gestione, il che rende il tutto ancora più amaro se si pensa alla grande tradizione calcistica del nostro paese, quando ancora i giapponesi facevano anime sul NOSTRO mondo del calcio.
Restiamo noi, che speriamo nel prossimo europeo nel caso fra 4 anni sarà davvero cambiato qualcosa. E già si pensa ad Allegri per il dopo Prandelli, e io da milanista mi tocco le palle da signore giurandoci sopra che, se così fosse, quelle tre serate prima di uscire da qualunque competizione le impiegherò SICURAMENTE in altro modo.
Resta un malcontento generale di un paese che, nel suo precario equilibrio volto sempre più verso la parte sbagliata del precipizio aveva bisogno di sognare, e ancora una volta si è svegliata con una sberla di quelle potenti e una secchiata di piscio calda nel letto.

Per fortuna che esiste ancora la PlayStation. Per fortuna che c’è sempre Inazuma Eleven.
Certe soddisfazioni, da queste parti, ormai le troviamo solo lì.


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