E in un tripudio di cassettone jappe, pistole zapper e console fuse a furia di giocare a World Cup
Ricordi, lacrime e gollonzi in rovesciata |
sono passati diversi anni e
nonostante tutto sono ancora qua, ad aspettare l’uscita di quel titolo, ad informarmi
su quell’altro, a rompere le guglie al mio negozio di fiducia (una cricca di
cui fino a pochi anni fa facevo parte anch’io, ma questa è un’altra storia)
perché quando da piccolo certe cose ti entrano nel sangue ciao, è fatta.
E insomma, flashforwardando di 23 anni due mele e poco più ci troviamo ai
giorni nostri, e nonostante in casa girino a rullo PS3 e 360 ormai a ciclo
continuo da anni, il mio rapporto con la Nintendo si è via via deteriorato in
maniera graduale, e un po’ dispiace.
Dispiace perché sono nato con Lei, videoludicamente parlando
Dispiace perché sono nato con Lei, videoludicamente parlando
Con ogni probabilità, il più bel Natale della mia infanzia... |
dispiace perché se già era una figata quello scatolotto grigio topo inguardabile, la figlia
Super lo era ancora di più, un po’ per via di quel pad strafigo con 6 tasti in
più, un po’ per la grafica da fine del mondo e quei giochi dove per la prima
volta potevi salvare la partita…fantascienza, gente, Philip K. Dick c’aveva
preso di nuovo.
Poi è arrivata Playstation e li il divorzio è stato
inevitabile, il declino della Grande N segnato rosso su bianco sul grafico di
funzione X/Y.
E dopo un tira e molla durato anni (leggasi “dopo averla
venduta la ricompri per andare in vacanza d’estate con gli amici e poi la lasci
lì sei mesi a prendere polvere”) succede che cedo alla pressione psicologica
del Prazzo, amico fidato nonché viscido demone tentatore in grado con due
parole e una virgola di farti desiderare di ricomprare anche una console che
odi, e taaac: ricompro la dannatissima Wii.
Trova l'intruso |
Fateci un pensiero, che tra un po' la trovare come ridere pure nei fustini del Dash.
I gioconi (Xenoblade, The Last Story) me li fornisce il malefico demone, ma la vera ragione dell’acquisto è un titolo che mi ha scimmiato pesantemente dalla prima volta che l’ho visto giocare, e in un turbine di ricordi d’infanzia misti a voglia di livellare personaggi senza troppo impegno mi sono sentito in dovere di fare l'insano gesto: e fu la spesa INAZUMA ELEVEN STRIKERS.
A chi hai detto "Holly e Benji", a coso?! |
Finora unico capitolo giunto in terra italica per la console casalinga con la peggior grafica delle ultime due generazioni, IES è un titolo infido, che da una parte punta al tuo subconscio di ragazzino cresciuto a calcio e cartoni di Holly e Benji
...oook, con l'anime di Captain Tsubasa... |
- Temi fantascientifici (sempre cari, da bravo maschio Alfa Centauri)
-
La collezionabilità (vera piaga di questo secolo, da Magic e Pokemon
in giù)
- Elementi RPG (molto basilari, ma ci sono, e danno quella maiala soddisfazione
di crescita dei personaggi che lèvati)
di crescita dei personaggi che lèvati)
al che tu alzi bandiera bianca e via, il danno è fatto.
Vengo così
catapultato nella storia del club di calcio giapponese più fuori di melone di
sempre, una squadra di liceali (sempre loro, gli adulti in Giappone non hanno
diritto di vivere, a questo punto è evidente) chiamata Raimon e capitanata da
Mark Evans, che stranamente per la prima volta nella storia degli
anime/manga/games nipponici non fa l’attaccante ma il portiere (!)
E già questa cosa mi piace: un portiere protagonista e motivatore. Spero in un guardalinee per la prossima serie. |
Praticamente la storia si snoda in una serie di partite
sempre più difficili e nell’ordine del WTF!?, tra squadre che andrebbero
smantellate a causa della potenza bellica distruttiva della gente che vi
milita, e rimanda per chiarimenti non necessari ma sempre ben accetti alla serie animata che (mi
vergogno ad ammetterlo) non mi dispiace neanche, paragonata alla merda di cui
sono pieni i canali per ragazzi ultimamente.
Devo DAVVERO aggiungere altro? No, appunto. |
Il gioco permette di poter
affrontare partite singole contro il computer o contro altri giocatori in loco
fino a un massimo di quattro, ma fin qui niente di straordinario.
Il bello arriva con la
modalità Club di Calcio però:
"Cazzo, ci sono quelli di Sky...su le mutande, gente, e tirate fuori Paparesta da quello stanzino!" |
Si comincia prendendo in mano le redini
della Raimon nella sua prima versione sfigata piena di mezze pippe, per
proseguire in una serie di partite di campionato, incontri d’allenamento e
minigiochi, al fine di potenziare ogni singolo membro e farlo crescere in forza e abilità.
Da notare, a parte un paio di personaggi caratterizzati decentemente, i derelitti umanoidi che fanno mero riempimento |
Partendo dal presupposto che fare gol semplicemente tirando in
porta è pressoché impossibile, toglietevelo dalla testa, l’unico modo per
segnare è infatti dare libero sfogo a tutta la propria tamarraggine, tirarsi su
le maniche alla Mark Lenders e scannellare bordate astrali
all'indirizzo del
portiere, il tutto grazie a tecniche speciali (che costano un tot di Punti
Tecnica, da bravo GDR) che il suddetto tizio può permettersi o meno di parare
utilizzando le abilità di cui dispone.
E' proprio il caso di dirlo |
Il “fattore collezionabili” entra in
scena proprio dopo la prima vittoria, che permette al giocatore di acquistare
altri personaggi più forti e di comporre la squadra di mutant…ehm, ragazzi più
adeguata al proprio gioco, e così via fino a dominare il mondo…del calcio.
Ogni giocatore, anche il più scrauso sulla piazza,
dispone infatti di una o più tecniche speciali relative al suo ambito di gioco:
porta, difesa,centrocampo offensivo, attacco, e gode ovviamente delle
possibilità di crescita prima menzionate, oltre alla capacità di creare un
legame coi compagni di squadra, in modo da potenziarsi ulteriormente e dare
vita ad azioni a 2 o 3 giocatori contemporaneamente.
Del calcio quello strano, toh. |
Della serie "il tiro a due di Holly e Tom a noi ce fa 'na sega" |
D'altra parte tecniche con nomi come:
Dragon Crash |
Supernova |
Volo della Fenice |
Pinguino Imperatore (Fattore WTF!? fuori parametro) |
dicono già tutto il dicibile e
l’indicibile.
Il gioco in sé, doppiato completamente in italiano e dalla
grafica coloratissima a livello total-epilessia, risulta veramente divertente ed
accessibile per qualunque tipo di giocatore: io per esempio non sapevo una
mazza della serie e non avevo mai provato i titoli precedenti usciti per
NintendoDS, ma ciò non ha di certo reso IES meno godibile e giocabile.
Va
detto: nonostante tutte le influenze esterne anche pesanti, come la componente ruolistica, IES rimane comunque un gioco di calcio, per quanto arcade e spara
minchiate vogliate vederlo, e come tale risulta quasi ingestibile tramite quello
schifoso vibratore gomato (perché proteggersi è importante) del WiiMote e la
sua schifosa minibanana collegabile:
In evidenza il goldone sicurezza Giocare a un gioco di calcio con 'sto attrezzo è come scavare nel cemento con un cucchiaio: prima o poi ce la farai, ma chi te lo fa fare? |
L'acquisto di un Pad Pro è quindi caldamente
consigliato.
Il discorso grafica è un “vabbè” già in partenza, si sa, la Wii ha la
potenza grafica di un cartello stradale a led gialli e quindi più di tanto non
si può pretendere
Anche se ogni tanto qualche merito ce l'ha pure avuto... |
ma nonostante tutto e tenendo conto delle magagne tecniche
della macchina, i geniacci di Level-5 hanno impacchettato l’ennesimo titolo
interessante e ben curato, con una grafica cell shading che salva il culo a
capra, cavoli e pastore, e una buon bilanciamento tecnico tra fasi di gioco e
intermezzi, cose che da un team del genere pretendi, ti aspetti, e 90 su 100
ottieni.
Rimane, come in ogni gioco Level-5, la pecca per quanto riguarda la
gestione degli inventari: non ci beccano, ma proprio no, mai, fanno incazzare i
santi, e ormai credo sia cosa voluta.
Resta il rammarico che giochi divertenti e senza pretese come questo verranno giocati solo dai bimbiminkia che si sciroppano il cartone mentre gli altri resteranno completamente all'oscuro anche solo della sua esistenza, o comunque non ci si avvicineranno facilmente anche grazie a recensioni come quella che ho letto giorni fa su un "sito online molto conosciuto", che insisteva sul fatto che INAZUMA ELEVEN STRIKERS perde in partenza contro titoli come Pes e Fifa perché deciso a puntare troppo sul fattore ruolistico e meno su quello della simulazione calcistica.
Allora, se arrivi a scrivere, neanche a dire, ma a scrivere una roba del genere dovrebbero per legge privarti dell'uso di qualunque dispositivo di scrittura multimediale e, già che ci siamo, pure degli arti per scriverci, perché se credi che al mondo ci sia bisogno di UN ALTRO simulatore di calcio, e soprattutto che IES puntasse a questo tipo di target, significa che non hai davvero capito un cazzo dalla vita.
Per quanto mi riguarda, alla fin fine, mi sento di consigliare un gioco che mi ha fatto divertire e che sono andato avanti a giocare anche dopo l'effettiva fine della storia per molto tempo: batti quella squadra, arruola quel giocatore, livella tutti i legami, impara la mossa più potente, e così via.
Un gioco-droga per tutte le tasche a metà via tra i casual game, GDR, calcio arcade e Holly e Benji sotto stupefacenti: ma cosa cavolo volete di più?
"92 minuti di applausi!" |
Un gioco-droga per tutte le tasche a metà via tra i casual game, GDR, calcio arcade e Holly e Benji sotto stupefacenti: ma cosa cavolo volete di più?
Nessun commento:
Posta un commento