Avviso
ai naviganti: questo non è un articolo dove vi sbatto in faccia specifiche
tecniche alla brutto dio, o in cui sviscero giochi non ancora usciti in base a
un trailer e a una descrizione ufficiale Nintendo o mi metto a contare i peli
sul culo di Kimishima, questo è un bar, non è il posto, se ne occuperanno i
1200 siti che lo fanno per lavoro, non certo io.
Qui ci sono io in quanto giocatore, ci solo sensazioni, impressioni a caldo,
aspettative deluse e piacevoli conferme del mio risveglio dolceamaro da (medio)
fan Nintendo.
Sproloquiamone insieme.
Dispiace iniziare così, ma oggi facciamo in fretta che in fondo non c’è
molto da dire, vista la qualità (si
perdoni il termine) della pellicola e soprattutto quanta voglia abbia di
dimenticarlo in fretta.
Anno nuovo, mood nuovo, potenziale nuova serie cinematografica che se Dio vuole
morirà qui e ora, senza fare troppo rumore per nulla: segue recensione di
ASSASSIN’S CREED, film inaffrontabile per chiunque non entri al cinema con un almeno
un thermos di caffè pimpato col guaranà.